Il termine geriatria, che deriva dal greco gero (anziano) e -iatria (cura medica), è usato per definire la disciplina medica rivolta agli anziani. Il crescente invecchiamento della popolazione italiana ha permesso a questa specialità medica di svilupparsi fortemente negli ultimi anni. Anche l’aspettativa di vita è aumentata, il numero di ottuagenari, nonagenari e persino centenari è sempre più importante.
Chi è il Geriatra?
Più una persona diventa anziana, più si trova di fronte a molte patologie, dolori e complicanze mediche. Il rischio di contrarre malattie è molto più alto e pericoloso per l’organismo superati i 65 anni. Il geriatra deve quindi assicurare il monitoraggio generale del paziente e controllare i vari trattamenti somministrati. Infatti, spesso accade che una persona anziana soffra di vari disturbi e che prenda diversi medicinali contemporaneamente, il che richiede un certo coordinamento medico.
Il geriatra lavora principalmente in ospedale, il che gli consente di collaborare direttamente con altre discipline mediche come cardiologia, oncologia, neurologia e così via. È possibile che egli possa anche esercitare in una struttura privata mentre comunica e collabora, se necessario, con altri specialisti, al fine di prendersi più cura del paziente.
Molte persone anziane affrontano disabilità e talvolta anche malattie gravi. Queste malattie causano una significativa perdita di autonomia nel paziente. Lavarsi, vestirsi, andare in bagno e mangiare diventano attività complicate per gli anziani malati. Il geriatra deve assicurarsi che il paziente possa avere una qualità di vita ottimale e una certa autonomia nella sua vita quotidiana, e allo stesso tempo si deve prendere cura dei suoi problemi di salute. Può decidere con il consenso della famiglia e se le sue condizioni lo richiedono, di mettere il paziente in una casa di cura. Risulta essere necessario mantenere l’autonomia del paziente dotando il loro ambiente domestico con attrezzature idonee, quali ad esempio il telefono amplificato Geemarc al fine di porre rimedio ad eventuali problemi di udito.
Il geriatra deve anche assumere il ruolo di psicologo per far fronte ai numerosi problemi di salute del paziente, alla sua perdita di autonomia e alla sua consapevolezza ed in alcuni casi ossessione di una morte sempre più vicina.
Le patologie più comuni
Strumento indispensabile per un geriatra: il misuratore di pressione
Ci sono molte conseguenze mediche legate all’invecchiamento del corpo, come sordità, incontinenza, problemi di vista, difficoltà di movimento, perdita di memoria e così via. Questi segni possono essere le normali conseguenze dell’invecchiamento, ma il paziente può anche soffrire di condizioni più gravi e invalidanti come il Parkinson e l’Alzheimer.
L’Alzheimer
È una malattia neurodegenerativa che colpisce il cervello. La malattia causa una graduale scomparsa dei neuroni, che porta a una compromissione delle facoltà cognitive del paziente, compresa la sua capacità di memoria, il primo sintomo dell’Alzheimer. Infatti, la prima area del cervello colpita dalla malattia è quella dell’ippocampo, l’area che controlla la memoria. Quindi, anche le facoltà del linguaggio e del ragionamento vengono alterate e l’autonomia del paziente si deteriora con il progredire della malattia.
850.000 pazienti sono affetti dalla malattia, ma al momento non esiste alcun trattamento curativo. Il geriatra può prescrivere solo trattamenti che rallentano la progressione della malattia. La facoltà di memoria viene alterata, a volte diventa difficile per il paziente riconoscere la sua famiglia, il che può sicuramente avere un forte impatto psicologico per la famiglia del paziente.
Parkinson
Come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson è una malattia progressiva e degenerativa che altera determinate aree del cervello. I pazienti hanno grandi difficoltà nel fare semplici movimenti, come mangiare o camminare. Nei 2/3 dei casi, il paziente soffre di tremori del corpo, principalmente localizzati alla mano, e che generalmente compaiono durante il periodo di riposo. Il geriatra non può prescrivere un trattamento completo di guarigione perché proprio come l’Alzheimer, non esiste una cura, ma solo trattamenti che riducono i sintomi e migliorano la qualità della vita del paziente.